Pace tra Commercialisti e Mef: Moratoria sui versamenti entro il 30 ottobre con la maggiorazione dello 0,8%

Pace tra Commercialisti e Mef: Moratoria sui versamenti entro il 30 ottobre con la maggiorazione dello 0,8%

il Governo si impegna a presentare un emendamento al decreto Agosto (Dl 104/2020), ora all’esame in prima lettura del Senato, per consentire a chi ha saltato la scadenza prima del 20 luglio e poi del 20 agosto di versare le imposte in autoliquidazione entro il 30 ottobre con la maggiorazione dello 0,8 per cento. Una moratoria che però sarà riservata ai contribuenti che nel primo semestre 2020 hanno registrato un calo di fatturato e corrispettivi di almeno il 33 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una scelta che, di fatto, va nel solco di quanto già previsto nel decreto (articolo 98) per gli acconti di fine novembre dei contribuenti per i quali sono stati approvati gli Isa: anche in questo caso un calo del fatturato del 33% consente di posticipare i versamenti in autoliquidazione al 30 aprile 2021. Norma per la quale è stato necessario trovare una copertura di 2,2 miliardi per l’anno in corso. Tra i dossier già sul tavolo del Governo c’è la valutazione sullo spostamento ancora più avanti della ripresa della riscossione coattiva. Attualmente sia la notifica di nuove cartelle esattoriali sia i termini di versamento per quelle già consegnate prima dell’8 marzo sono congelati fino al 15 ottobre. Con un ulteriore sforzo finanziario, il Parlamento potrebbe convincere il Governo a rinviare la deadline attuale almeno al 30 novembre. Magari contando su una ripresa delle notifiche graduale e scaglionata nel tempo, in modo da evitare che 9 milioni di cartelle arrivino a contribuenti e imprese alla vigilia di Natale. Altro fronte da monitorare è quello della sospensione dell’imputazione in conto economico degli ammortamenti di beni materiali e immateriali da parte delle imprese particolarmente colpite dagli effetti del coronavirus in modo da non zavorrare l’esercizio 2020, pure in considerazione dei fondamentali per l’accesso al credito. Anche in questo caso un “gancio” nel testo attuale del decreto Agosto c’è già ed è rappresentato dalla rivalutazione dei beni aziendali al costo fiscale ultraridotto del 3 per cento.