
08 Apr Fondi non facili per le imprese Garanzia 100% solo a miniprestiti
Dal Sole 24 ore di oggi
400 miliardi annunciati dal governo sono la stima (massima) di prestiti che secondo l’esecutivo nel periodo di validità delle nuove norme, cioè fino al termine del 2020, potranno essere attivati dal sistema bancario sfruttando le garanzie statali. Il grosso delle coperture finanziarie, invece, sarà inserito solo nel prossimo Dl di metà aprile.
Il 100% per pochi: per evitare un sistema troppo poco discrezionale con risorse date senza filtro, a pioggia. Il 100% si applicherà solo ai mini-prestiti fino a 25mila euro, per microimprese e partite Iva, concessi senza alcuna valutazione bancaria o del Fondo. Per il resto, si avrà al massimo un sistema misto (90% Stato+10% Confidi privati) e con tetti rigidi. Infatti, in questo caso, l’azienda deve avere un fatturato massimo di 3,2 milioni e può ottenere un finanziamento «non superiore al valore minore» tra il 25% dei ricavi e l’importo di 800mila euro. In pratica, sotto i 3,2 milioni di ricavi, il prestito scende proporzionalmente sotto gli 800mila euro.
Le procedure: Oltre a sperare in un rapido processo di notifica e di autorizzazione da parte della Ue, per tutte le misure, quelle che riguardano la Sace come quelle del Fondo di garanzia, bisognerà tener conto di passaggi procedurali e in alcuni casi di valutazioni sul quadro economico dell’azienda. Per le garanzie Sace per le grandi imprese, bisogna presentare domanda alla banca; in caso di disco verde della delibera di erogazione l’istituto di credito trasmette richiesta di garanzia alla Sace che, verificato l’esito, emette un codice unico identificativo del finanziamento e della garanzia. Si prevede poi che con un decreto attuativo del ministero dell’Economia (Mef) possano essere disciplinate ulteriori modalità attuative e operative, ed eventuali requisiti integrativi. Inoltre, per i prestiti di taglia superiore, quelli per imprese con fatturato oltre 5 miliardi, o comunque per importi superiori a 375 milioni, occorrerà anche un apposito decreto Mef, sentito lo Sviluppo economico, che valuti il carattere strategico dell’azienda candidata. Il capitolo che riguarda le garanzie finalizzate all’export fa invece riferimento alla necessità di stipulare una Convenzione decennale tra il Mef e la Sace, da approvare con delibera del Cipe, e a un nuovo Comitato per il sostegno finanziario all’export del Mef (solo in extremis Di Maio è riuscito a farlo integrare con un rappresentante della Farnesina) che dovrà deliberare il piano annuale delle attività dal 2021.
Tassi e rimborsi:Il tasso di interesse massimo non è specificato per tutte le tipologie di garanzie previste. Per i prestiti garantiti dalla Sace si fa riferimento a commissioni annuali crescenti (si veda la tabella accanto). Per quanto riguarda il Fondo di garanzia, il «cap» sul tasso di interesse è fissato solo per i prestiti fino a 25mila euro, con una formula più complessa e basata su Rendistato più 0,5%. Ai tassi più recenti, si tratta di un valore che oscilla tra 1,2% e 1,9%, comunque più del «quasi zero» che era stato ipotizzato inizialmente. La durata per il rimborso delle rate, preammortamento a parte, è fissata in sei anni per tutte le tipologie di prestiti garantiti salvo che per quelli coperti dal Fondo con la formula 90% Stato+10% Confidi. In questo caso sarà decisiva la notifica della misura alla Commissione Ue: i ministeri sperano di spuntare ancora l’allungamento almeno a 10 anni.
Le novità del Fondo Pmi: L’altro canale della liquidità, oltre a Sace, è il Fondo di garanzia aperto ora anche alle imprese fino a 499 dipendenti con importo massimo garantito di 5 milioni. La garanzia è concessa anche a beneficiari con «inadempienze probabili» o «scadute o sconfinanti deteriorate» purché questa classificazione non sia precedente il 31 gennaio 2020. Accesso possibile anche alle imprese che, dopo il 31 dicembre 2019, sono state ammesse alla procedura di concordato con continuità aziendale, che hanno stipulato accordi di ristrutturazione o un piano attestato di risanamento. Ok alla possibilità di accedere alla garanzia anche in attesa della documentazione antimafia. Si prevede inoltre una parziale retroattività per operazioni già erogate, comunque dopo il 31 gennaio 2020.
Garanzie sui portafogli: Fino al 31 dicembre 2020, per i portafogli di finanziamenti, anche senza piano d’ammortamento, costituiti per almeno il 20% da imprese aventi un rating non superiore alla classe BB Standard&Poor’s, l’ammontare massimo è innalzato a 500 milioni di euro, con garanzia a copertura di una quota fino al 90% della tranche junior.