Contratto di «rent to buy», chiarimenti della Norma di comportamento Aidc 191

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Contratto di «rent to buy», chiarimenti della Norma di comportamento Aidc 191

Complice anche una crisi di liquidità che morde sempre di più, il Legislatore ha introdotto uno strumento giuridico nell’ambito delle compravendite immobiliari capace di tutelare meglio gli interessi del compratore e del venditore: il contratto di rent to buy. Con l’art. 23, D.L. 12.9.2014, n. 133, pubblicato nella G.U. 12.9.2014, in attesa di conversione, il Legislatore ha infatti dato disciplina tale tipologia contrattuale. A mezzo di tale contratto, soggetto a trascrizione nei pubblici registri, il concedente dà in godimento un bene immobile al conduttore, il quale ha il diritto di acquistarlo entro un determinato termine imputando al corrispettivo del trasferimento la quota parte di canone indicata nel contratto. Ciò che è stata introdotta è la sola disciplina civile di tali tipi di contratti, e non anche quella fiscale. Numerosi erano gli interrogativi a riguardo, tanto che sia il Consiglio nazionale del Notariato con il documento «Prime note in tema di rent – to buy», che l’Aidc di Milano con la Norma di comportamento n. 191, hanno cercato di chiarire le ripercussioni fiscali di questo nuovo istituto.

pdfAIDC_Milano_Norma_191_Rent_to_buy_148.pdf01/11/2014, 08:31