31 Mar Confindustria – Le previsioni per l’Italia. Quali condizioni per la tenuta ed il rilancio dell’economia?
Ringrazio Stefano Zapponini per aver condiviso un documento utile a comprendere lo scenario economico (e macorecomico) in cui il nostro Paese si trova dopo lo shock Covid -19.
Un breve estratto:
Le prospettive economiche, in questa fase di emergenza sanitaria, sono gravemente compromesse. Non è chiaro, inoltre, con quali tempi esse potranno essere ristabilite neppure dal lato dell’offerta. Nelle previsioni che qui presentiamo, ipotizziamo che nel settore manifatturiero saranno attive queste percentuali di imprese nei prossimi mesi, nell’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria sivada esaurendo alla metà del secondo trimestre dell’anno. Aprile: 40% all’inizio; 60% alla fine del mese; maggio: 70% all’inizio; 90% alla fine del mese; giugno: 90% all’inizio; 100% alla fine del mese. Anche con queste ipotesi, la caduta stimata del PIL nel secondo trimestre rispetto a fine 2019 è attorno al 10% Inoltre, la ripartenza nel secondo semestre sarà comunque frenata dalla debolezza della domanda di beni e di servizi. Del realismo, o dell’eccessivo ottimismo di queste ipotesi, solo i prossimi mesi diranno. Nel caso in cui la situazione sanitaria non evolvesse positivamente, in una direzione compatibile con questo scenario dell’offerta, le previsioni economiche qui presentate andrebbero riviste al ribasso. Nel 2020 un netto calo del PIL è comunque ormai inevitabile: lo prevediamo al -6,0%, sotto l’ipotesi che la fase acuta dell’emergenza sanitaria termini appunto a maggio. Si tratta di un crollo superiore a quello del 2009, e del tutto inatteso a inizio anno. Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive, secondo i parametri attuali, potrebbe costare una percentuale ulteriore di Prodotto Interno Lordo dell’ordine di almeno lo 0,75%.
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